lunedì 6 dicembre 2010

Bed and Breakfast: storia di un ospite amico




Questa è una storia tra le storie accadute al bed and breakfast, riguarda un ospite che è anche un amico.

Mi frega sempre, al telefono si spaccia per un cliente...nel senso ospite...e chiede la camera singola
Dovrebbe arrivare dopo 2 giorni, così non chiedo nulla, se viene bene essennò(?) buonanotte al secchio.
"Non vuole il nome?" mi chide.
" Sì, dica ".
"Fiocco Federici ".
" Nooooo! me la fai tutte le volte!!!"
" Vengo col TARTUFO e faccio le tagliatelle, posso invitare anche la fede? "
E allora, qui gli amici si autoinvitano, chiamano le amiche, usano la nostra cucina ma ci deliziano con qualcosa che qui non si usa più: la pasta fatta in casa, nello specifico le tagliatelle.

Arriva con la neve tra i capelli e sotto braccio un asse di circa un metro per un metro e un mattarello stessa misura. Se li è portati da casa!
Uff, guardo ammirata, la sua abilità! una bella gettata di farina e 6 uova intere rotte nel mezzo del cratere. Avete presente la foto delle confezioni di farina? Uguale!
Una forchetta gira e raccoglie poca farina per volta per raggiungere infine la palla gialla e soffice ma di consistenza.
L'apice della sua maestria si raggiunge quando viene stesa la pasta: un lavoro progressivo con quella determinazione di chi sa come si fa.
Un millimetro di spessore, l'opera è compiuta.
Nel frattempo arrivava la Fede e guardando quell'uomo con tutta la pasta distesa che toccava quasi il pavimento, ci chiedevamo come diavolo facesse a tagliare le strisce...
Con un gesto semplice ha fatto un gran rotolo di pasta, dopodichè, con il suo coltello, portato da casa, "voi non ce l'avete", ha praticato i tagli, uno dopo l'altro, alla stessa distanza, svolgendo infine i lunghi filamenti.
Per essere veramente precisi, ogni porzione è stata pesata, mica che qualcuno ne mangi di più!!

Una visita inaspettata per una cena con i FIOCCHI ;)))
Nella foto:Federico Fiocchi

2 commenti:

  1. tirava un freddo porco là fuori.
    dentro no, tirava un caldo amichevole.
    il fede asciugava la pasta con il phon, come fosse la cosa che tutti facciamo con il phon.
    i bambini si godevano la disattenzione dei genitori per un overdose di cartoni alla tele.
    il luca insisteva per il vino bianco, mentre io volevo il rosso, ma lui è il capo.
    l'annalisa mi ha fatto girare la lunga contrada lunga, su e giù, dentro e fuori, in un labirinto di bellezza, di antico e di cura architettonica.
    finchè non c'imbattiamo nell'ospite polacco, cantante lirico, basso ( di tonalità non di statura) volgarmente scambiato per un tenore dall'incompetente federico.
    dal suo abito di scena mancava un gemello della camicia, ma il nobile luca gli ha prontamente prestato i suoi gemelli d'oro, dono della mamma per il suo diciottesimo.
    gesto commovente.
    ma la vera commozione è arrivata, con la tagliatella al tartufo del fede e con il coniglio ai carciofi del luca, superbamente cucinato e presentato.
    e poi via a ripescare dal passato ricordi di incroci, di feste e incontri e persone che a lecco, prima o poi s'intrecciano, e che a questa età cominci anche mettere a fuoco confusamente.
    ma ti ricordi benissimo chi erano i trombabili e gli intrombabili, e fai giurare che i nomi rimarranno fra le mura segrete della contrada lunga.
    bellissima serata.
    grazie annalisa.

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  2. oddio, fede tu mi colpisci sempre nel cuore e per questo continuerò a volerti bene, voglio la tua energia e l'altra sera, ho provato a rubartene un pò...grazie a tutti, buona notte

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